Laura Boldrini deve ringraziare gli elettori che non c’è una come lei oggi, alla presidenza della Camera dei deputati, una con la sua stessa cultura “democratica”: avrebbe rischiato di trovarsi a casa la Polizia Postale per il video fake contro il neo eletto presidente Lorenzo Fontana.
A parti invertite, probabilmente, la Boldrini avrebbe fatto fuoco e fiamme contro gli autori e i “divulgatori” social del video infamante. Avrebbe diramato comunicati indignati sull’imbarbarimento della politica. Da ex funzionaria Onu, avrebbe reclamato l’intervento dei caschi blu a via Bellerio, nella storica sede milanese della Lega. Oggi, invece, da semplice eletta col Pd, o meglio da ripescata per il rotto della cuffia, si permette il lusso di propalare fake news come una qualsiasi Lauretta59 o Stellina61, una leonessa da tastiera, anziché una parlamentare rispettosa del mandato elettorale e del responso delle urne.
Boldrini fa la leonessa da tastiera contro Fontana
Per chi non lo sapesse, la Boldrini condiviso un video che deforma le dichiarazioni del nuovo presidente della Camera. Gli fa dire che per lui “i bambini extracomunitari andrebbero equiparati agli animali”. Una bestialità, in tutti sensi, che ovviamente l’esponente leghista non ha mai né detto né ovviamente pensato.
Oggi ha diramato una goffa rettifica. “Un video in rete da me usato risulta oggi montato in modo da generare confusione su una frase espressa da Fontana – ha scritto la Boldrini – In particolare la parte in cui afferma che ‘la priorità è che ci siano più bambini europei in Europa, non gli animali! Sveglia!’. Ho sempre fatto battaglie contro disinformazione e manipolazione, pertanto mi dispiace per l’inconveniente. Il resto del video in cui definisce ‘schifezze’ le coppie gay e altri passaggi, conferma il pensiero di Fontana e anche la mia opinione su di lui”
Curioso che a postare quel video bufala sia stata proprio lei, la paladina della guerra alla violenza e all’odio in Rete, la zarina dell’informazione “politicamente corretta”. Dalla poltrona dell’opposizione ha cambiato repentinamente idea. Sempre più rossa, ma di vergogna.