I MIEI DIRITTI CON IL SORRISO

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Emanuela Santoro vive a Galatina, in provincia di Lecce. Dopo la diagnosi di SM si è iscritta alle liste del collocamento mirato ed è stata chiamata subito: “prima ero sempre precaria, ora ho trovato un lavoro stabile. Mi hanno riconosciuto tutti i diritti e soprattutto lo hanno fatto con il sorriso. Un diritto con il sorriso fa tutta la differenza del mondo”.  La sua storia e i suoi messaggi.

«Sei un mio collega?». La nostra chiacchierata comincia così. Emanuela Santoro vuole sapere se siamo colleghi. Io, in realtà, sono un po’ tardo e domando cosa intende. Mentre lo dico, prima che Emanuela risponda, capisco: il nostro ‘reddito di colleganza’ sarebbe quello di avere entrambi la sclerosi multipla. Ma ormai è tardi per ritirare la domanda sciocca. La risposta arriva puntuale: «io poco più di un anno fa ho ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla. Non è stato un momento di chiusura, anzi mi sono aperta ancora di più. Ho pensato: “non è una condanna a morte, posso conviverci”. Ho preso la diagnosi con positività. Non sono mai stata depressa, neanche per un minuto. Sono spesso arrabbiata, intrattabile, questo sì. Ma la rabbia è sempre andata insieme alla voglia di vivere, che anzi è esplosa e non si è ridotta dopo la diagnosi. Tu?»

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