IL NAPOLI SI DIMOSTRA SQUADRA ED INIZIA A VINCERLA PROPRIO IN QUELLA MEZZ’ORA LÌ.

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Quella mezz’ora in cui parecchia gente stava con ogni probabilità sputando rabbia sul televisore e veleno sul Napoli.
La mezz’ora dopo il gol, quella coltellata a freddo di Zaccagni, troppo morbido l’approccio Azzurro su quel pallone.
Perché è in quella sorta di apparente immobilismo che il Napoli capisce come riorganizzarsi, smorza piano piano l’entusiasmo laziale abbassando il ritmo, non concedendo il fianco a contropiede che potrebbe essere letale.
Perché uno preso all’alba della partita lo puoi recuperare, due diventano salita ripidissima.
La prima occasione rimane incastrata sul piede del Georgiano che piano piano si scrolla la timidezza iniziale.
La seconda spacca il palo, dopo un affresco sulla trequarti.
Il Napoli improvvisamente si prende campo ed iniziativa, anche perché dei biancocelesti dopo il gol nessuna traccia, zero iniziativa, zero pericoli, zero pallone.
È fisiologico che la si riprenda, ed è segnale fondamentale che per la terza volta in questo avvio di stagione accada su palla inattiva.
Il Coreano e la tecnologia pareggiano assieme praticamente.
Perché la capata di Kim è precisa, ma occhio umano non vedrebbe mai quel pallone entrato di un niente, non di più.
I secondi 45 sono un massacro.
Fissi il punteggio e non te ne fai una ragione che sia ancora inchiodato sull’uno a uno.
Perché il Napoli entra da grande e da grande si impone.
Kvara che la controlla male dopo che Politano spacca il prato dell’Olimpico, il Polacco di testa, il palo di Victor, ancora il 77 a colpirla troppo bene, troppo piena, poi l’assolo strepitoso di Osimhen, dribbling nello stretto e diagonale infame deviato in angolo.
Il Napoli domina.
Kim smonta l’unica arma in possesso della Lazio quando non è in controllo, il pallone per la testa di Milinkovic, perché è esattamente in testa che gli mangia il coreano, per tutti i 90.
Franck e Lobo si prendono la partita, impongono tempi e ritmo, padroni del campo.
Padrone del campo il Napoli.
È solo questione di tempo, lo sappiamo, lo sanno anche loro.
Frank che taglia dentro e la scarica all’indietro.
E stavolta no, il Georgiano non la sbaglia, la prende cattiva, per gonfiare la rete e buttare giù la porta.
Canta il settore, esulta Napoli, in una notte dolce, piena di entusiasmo e conferme.
Il Napoli è forte.
Bisogna avere la pazienza e l’amore di aspettarlo.
Ma è squadra, una squadra potenzialmente forte, il tempo ci dirà quanto, noi quel tempo dobbiamo solo riempirlo con entusiasmo e sostegno, facendo quello che facciamo da una vita, volendo bene al Napoli.
Marco Cannata – La Napoli Bene

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