Giorgia Meloni chiarisce sul reddito di cittadinanza. “Pronti a combattere la povertà, investendo sul lavoro. Il reddito di cittadinanza, costato ben 9 miliardi (l’anno) allo Stato, ha completamente fallito come strumento di lotta alla povertà e come misura di politica attiva del lavoro. Per questo motivo vogliamo sostituirlo con uno strumento a tutela dei soggetti effettivamente fragili: disabili, over 60 e famiglie con minori a carico privi di reddito. Un cittadino che può lavorare, deve essere aiutato a trovare un posto di lavoro, perché l’unico modo per sconfiggere veramente la povertà è il lavoro, non l’assistenzialismo dello Stato.
IL REDDITO DI CITTADINANZA È LA LEGGE PIÙ FRODATA DELLA STORIA: E QUEI SOLDI NON LI RECUPERI….
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Dello stessa opinione Forza Italia che individua il vero problema. “Il reddito di cittadinanza detiene un record ineguagliabile. A occhio e croce è la legge più frodata della storia repubblicana del nostro Paese”. Così in una nota Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia. “Non passa giorno, infatti, – spiega – che le cronache ci informano di nuovi e vecchi furbetti. Chi lo percepisce senza averne i requisiti o contemporaneamente conduce due o più lavori in nero. Di fronte all’evidenza è impossibile non rivolgere ai sostenitori del RdC una domanda chiara: era questa la vera finalità della misura? Foraggiare chicchessia disincentivando il lavoro regolare?”.
“Di certo esiste una emergenza reddito. È sotto gli occhi di tutti che così com’è non va. Serve una rimodulazione della misura che deve servire solo per sostenere chi non è materialmente in grado di lavorare. Lo Stato – conclude Marrocco – non può continuare a stipendiate chi sta a casa e non vuole guadagnarsi da vivere con un lavoro regolare”. Secondo il deputato di Forza Italia e vice presidente della Camera dei Deputati Andrea Mandelli, “sul reddito di cittadinanza, partito come una politica attiva per il lavoro, si è trasformato in una misura di sostegno al reddito. E’ questa la grande confusione che ne ha determinato il fallimento. L’aiuto a chi è in difficoltà è doveroso, non a caso proponiamo l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro, ma è anche necessario incentivare il lavoro sostenendo le assunzioni”.