Cosa Sono?
Anche se può suonare strano, il termine immunoglobuline (Ig) non è altro che un sinonimo di anticorpi.
Si tratta, in sostanza, di proteine globulari coinvolte nella risposta immunitaria: la loro funzione consiste nel legare e neutralizzare le sostanze potenzialmente dannose per l’organismo (detti antigeni) e contrastare l’attacco di microrganismi considerati estranei.
Le immunoglobuline sono talvolta chiamate gamma-globuline per via della loro particolare conformazione a Y.
Cosa Sono le Immunoglobuline (Ig)?
Le immunoglobuline sono proteine globulari ad attività anticorpale, molto importanti per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.
Queste sono formate da quattro subunità polipeptidiche (due catene pesanti e due catene leggere), legate tra loro attraverso un legame disolfuro. Le catene pesanti sono di cinque tipi principali cui corrispondono altrettante classi di Ig (A, D, E, G ed M), alcune delle quali (A e G) suddivisibili in sottoclassi.
Le immunoglobuline sono prodotte dai linfociti B in risposta ad uno stimolo antigenico esterno e/o interno. In pratica, si comportano in modo simile a sentinelle, pronte ad allertare i linfociti attivati (plasmacellule) a produrre un numero molto elevato di anticorpi (fino a 2.000 al secondo), una volta entrate a contatto con l’aggressore.
Nell’ambito del sistema immunitario, le immunoglobuline costituiscono la componente principale dell’immunità umorale, quindi hanno la funzione di neutralizzare le sostanze estranee, riconoscendo ogni determinante antigenico come un bersaglio, e di renderle facilmente identificabile dai fagociti e dalle cellule citotossiche.
Sintesi e Meccanismo d’Azione
Le immunoglobuline vengono secrete dai linfociti B maturi, che le ospitano nella propria membrana cellulare (più di 100.000 per ogni linfocita B). A questo livello agiscono come delle antenne, o meglio come recettori specifici di membrana che al contatto con l’antigene attivano il linfocita; una parte dei linfociti attivati viene stimolata a riprodursi, differenziandosi in plasmacellule capaci di sintetizzare e secernere un numero impressionante di nuovi anticorpi (fino a 2.000 immunoglobuline al secondo).

Gli anticorpi liberati dalle plasmacellule, solubili nel plasma, non distruggono direttamente l’ospite estraneo, ma si legano ad esso per renderlo maggiormente visibile e suscettibile all’azione degli altri attori del sistema immunitario (fagociti e cellule citotossiche).
Per Capire Meglio
Immaginiamo una piazza gremita di persone, tra le quali si nasconde un certo numero di delinquenti (antigeni); alcuni gendarmi presenti tra la folla (le immunoglobuline) sono in grado di distinguere i cittadini comuni dai malviventi; appena ne riconoscono uno, alcuni agenti si attivano (plasmacellule) ed iniziano a sparare migliaia di speciali cartucce colorate (anticorpi), che vanno a colpire soltanto i malintenzionati; contemporaneamente i gendarmi allertano un altro gruppo di forze dell’ordine (fagociti e cellule citotossiche), i quali – giunti in massa sul posto – riescono a riconoscere ed arrestare i malintenzionati grazie alle macchie colorate sui vestiti.
Memoria degli Anticorpi
Quando un antigene aggredisce l’organismo per la prima volta, le immunoglobuline impiegano un po’ di tempo per accorgersi della sua pericolosità.
Tuttavia, dopo che l’estraneo è stato debellato, nel circolo sanguigno rimangono delle cellule – cosiddette “di memoria” – che conservano la capacità di riconoscere prontamente l’antigene nel caso si ripresentasse, producendo una risposta più rapida e forte; è proprio su tale principio che si basano le vaccinazioni.