L’ABBRACCIO E L’ESULTANZA CON I COMPAGNI DI GIOVANNI SIMEONE, ZERO MINUTI NEGLI ULTIMI CENTOTTANTA

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Gli applausi dello Stadio dopo l’errore di Alex.
La capacità del Napoli di prendersi la partita nonostante lo svantaggio ed il pareggio preso immediatamente dopo aver sorpassato i felsinei.
Partiamo da qua, perché è da questi tre aspetti che si denota una squadra che è riuscita a creare blocco granitico con l’ambiente, migliorata nella testa, nel saper affrontare le difficoltà e superarle.
Mancava Frank, mezzo Napoli praticamente, e si attendevano risposte.
Ndombele dura una mezzoretta, solidità fisica e tecnica, tiene palla e strappa, per contro appare quasi disinteressato alla fase di non possesso se non proprio direttamente coinvolto, e questo diventa un problema.
Perché quando il Napoli perde un po’ di campo fisiologicamente si spacca, perde le distanze e l’assenza del 99 si fa sentire e sentire pesante.
Dietro Kim si conferma una sorta di muraglia difficilmente superabile per chiunque, Mario prende un qualcosa che è a metà tra un palo ed una traversa e diverse benevole bestemmie dalla Curva B perché era sembrato un cross sbagliato di chilometri e non una chiara occasione da gol su uno dei palloni immaginari uscito dal piede del Georgiano.
Era la seconda occasione della partita, la prima l’aveva inventata Kvara con un tocco di bellezza rara per il mancino di poco largo di Raspadori, quella capitata la sul piede di Matteo, la terza, nove volte su dieci finisce in fondo alla rete perche il piede è quello giusto, l’assist ed il tempo di attacco dell’area perfetti, ma non ieri sera, con il pallone che finisce alto direzione Curva A.
Poi si spegne la luce, intorno alla mezz’ora.
L’undici di Motta si prende un po’ di campo e di partita e si porta a casa pure il vantaggio, senza troppi meriti ma chest’è, sotto ad un niente dallo scadere.
Si ribella il Napoli, si ribella il San Paolo Maradona ed il dio del pallone ci da una mano, un doppio rimpallo finisce sul destro di Juan Jesus e la si pareggia in maniera insperata, portando all’intervallo un pareggio che ci sterebbe pure stretto ma che sa di piccolo miracolo.
Il Napoli è primo in classifica ed è forte, forte assai anche in virtù delle scelte a disposizione di Spalletti e quindi fuori Raspadori che dopo aver buttato le porte a terra in giro per l’Europa lascia il posto a Victor così come Politano lascia spazio a Lozano.
E sono proprio loro, non un caso, a prendersi la partita.
Kvara è praticamente immarcabile sulla sinistra, dribbla, dribbla ancora e calcia, sulla respinta Victor si getta su quel pallone vagante come ne valesse della vita e dal rimpallo successivo il Messicano, entrato in partita alla grande, porta il Napoli in vantaggio.
Poi, Alex. Un tiro innocuo sul quale arriva calcolando male la traiettoria, pensa di prenderla sul petto, bloccarla, in realtà gli batte davanti ed è due a due.
Si pensa alla stanchezza di Coppa, al nervosismo dopo l’errore che ci è costato il vantaggio ed invece il Napoli se ne passa allegramente per il cazzo.
Perché c’è troppo talento per non venirne a capo e lo sa, lo capisce.
E se il Nigeriano aggredisce in maniera selvaggia chiunque capiti, pallone, avversari e spazi, sulla sinistra Zielinski e Kvaratskhelia dipingono pallone con continuità imbarazzante.
Zielinski per il 77 che la prende tra le linee, il tocco sul taglio di Osimhen è come deve essere, perfetto per tempo e forza, il resto lo fa il mancino di Victor per il gol che ci riporta davanti al Bologna ed alla classifica.
Potremmo chiuderla, dovremmo chiuderla, ma non ci riusciamo tra pali, parate ed un pizzico di imprecisione, ma forse è anche più bello così perché al triplice fischio il San Paolo Maradona diventa una bolgia come non si vedeva da anni.
Siamo a dieci vittorie di fila tra campionato e coppa,
roma nel mirino con la sensazione che davanti siamo potenzialmente devastanti sempre, e che in mezzo al campo, dove si risolvono partite e stagioni, il Napoli debba trovare il modo di avere contributo importante da Ndombele e Diego Demme.
Spalletti dovrà cercare la soluzione, ma ad oggi non sembra possa esserci nessuno più adatto a farlo.
Abbiamo visto un grande Napoli, ancora, con la voglia di non smettere mai di farlo.
McBlu76 La Napoli Bene

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