Essere conservatori vuol dire:
- Difendere la natura rispetto ai mutanti
- Valorizzare l’esperienza della vita e della storia sull’esperimento e sulla tecnica sovrana
- Preferire la tradizione all’istante
- Farsi carico del senso comune e comunitario, ritenere la coerenza, la fedeltà, l’onore, l’educazione basi irrinunciabili
- Rispettare la famiglia e l’amor patrio come architravi della società
- Ritenere che senza il senso del sacro, il legame sociale e religioso della società decadono in un barbaro cinismo.
- Estendere la parità dei diritti ai morti e ai non ancora nati.
Siete disposti a riconoscere e rispettare un movimento di questo tipo? Provate a definire sul serio un movimento conservatore e vi classificano come mostri putrefatti. Ma che senso avrebbe vagheggiare un conservatore così corretto che non vuole conservare nulla oltre il forno a legna?
Il conservatore ama la varietà, il radicale preferisce la variabilità. Il primo valorizza le differenze ed elogia la continuità, il secondo esalta i livellamenti ed elogia le mutazioni.