NON SI FERMA LA FOLLIA DELLA UE: INSETTI A TAVOLA, CARNI IN PROVETTA, FORMAGGI E VINO IN POLVERE

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Ma la Ue vuole distruggere le filiere agroalimentari italiane? Dai piatti a base di insetti all’etichetta nutriscore che boccia l’olio d’oliva, dal vino dealcolato ai kit con le polveri per fare vino e formaggi fino alla carne e al pesce in provetta, non sembrano conoscere freni le follie globali nel piatto. E’ quanto denunciano gli agricoltori della Coldiretti al Villaggio di Milano, con la prima mostra degli orrori a tavola che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo italiano basato sulla qualità e su tradizioni millenarie. “Mentre è avviato l’iter per la carne in provetta, la Ue – evidenzia Coldiretti – ha già autorizzato la vendita, come cibo da portare in tavola, di grilli domestici (Acheta domesticus) come nuovo alimento.

Rassegna dell’orrore alimentare globale

L’insetto – sottolinea la Coldiretti – potrà essere prodotto e venduto sul mercato Ue intero, congelato, essiccato o in polvere e destinato alla commercializzazione come snack o ingrediente alimentare. Si tratta – continua la Coldiretti – del terzo via libera nell’Unione all’utilizzo alimentare umano di un insetto ai sensi del regolamento (Ue) 2015/2283 sui Novel Food, dopo quelle per la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e per la Locusta migratoria”. “Ma l’orrore a livello globale può arrivare nel piatto sotto varie forme – spiega Coldiretti -. Qualche esempio? La vodka allo scorpione o i vermi all’italiana, gli scarabei ai grilli alla thai, lo scorpione dorato e gli insetti alla paprika, al sale marino, al curry. Poi, dai vermi delle palme al verme gigante, dal millepiedi alla pasta ai grilli, dal misto insetti ai grilli in salsa barbecue.

La maggioranza degli italiani contraria a questa bizzarra alimentazione

Novità bocciate – sottolinea Coldiretti – dalla maggioranza degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre, il 24% è indifferenti, il 16% favorevole e il 6% non risponde, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. In ambito alimentare l’Unione europea ha spinto negli anni verso l’omologazione al ribasso delle caratteristiche degli alimenti. Con ciò mettendo spesso in crisi – sottolinea la Coldiretti – le produzioni tradizionali per effetto di una concorrenza sleale fondata sull’inganno legalizzato. Basti pensare all’autorizzazione Ue sull’uso di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare. Senza dimenticare la possibilità di aggiungere zucchero per aumentare la gradazione del vino, oppure di togliere l’alcool dal vino, fino ai fermentati di frutta varia che possono essere chiamati ‘vino di….’ senza aver mai visto un chicco d’uva”.

Nella Ue circolano pure dei pazzeschi kit fai-da-te per vini e formaggi

“E non mancano neppure – continua la Coldiretti – i kit fai da te che promettono di ottenere a casa, ovviamente senza alcuna possibilità di assomigliare neppure lontanamente agli originali, il meglio della produzione enogastronomica Made in italy. Dai vini ai formaggi. Si tratta di confezioni per la produzione di Parmigiano o Romano o di Mozzarella Cheese. Nell’Unione Europea circolano anche – continua la Coldiretti – bottiglie di pseudo vino ottenuto da polverine miracolose contenute in wine kit. I quali promettono di ottenere in pochi giorni le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco o Montepulciano. Mentre notoriamente i veri vini nascono solo dalle uve, dall’attento lavoro dei viticoltori e dall’invecchiamento, anche di anni, in cantina”.

La Ue vuole mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino

“Sempre sul vino – aggiunge la Coldiretti – la Ue sostiene la pratica dell’aggiunta di zucchero per aumentare la gradazione alcolica. Oppure quella di togliere l’alcool per ridurlo a una bevanda a base di succo. Per questo non può essere permesso di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità. Compromesse per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Senza dimenticare – aggiunge Coldiretti – la proposta di Bruxelles di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino per scoraggiare il consumo”.

Dalla Ue no all’olio d’oliva ma sì alle bevande gassate dietetiche

“In questo contesto a preoccupare è la diffusione in Europa dei sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo, fuorvianti, discriminatori e incompleti. Che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole. E perché? Per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “Basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate questo tipo di etichetta finisce per sconsigliare l’olio extravergine d’oliva. Ma nel contempo promuovendo bevande gassate dietetiche prodotte con sostanze artificiali e di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.

Le scelte della Ue sono troppo semplicistiche

“Le scelte dell’Unione europea – afferma Coldiretti – non possono tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – conclude la Coldiretti – va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto”.

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