Nei prossimi mesi, passeggiando per le strade di Roma, potrebbe capitare di imbattersi in Saetta, il primo cane robot dei carabinieri. Nero, a dimensione naturale, con una saetta rossa disegnata sul fianco, camminerà vicino alle forze dell’ordine per garantire la sicurezza degli agenti e per aiutarli nelle operazioni di intervento.
Saetta sarà assegnato inizialmente al nucleo artificieri di Roma, che lo controlleranno a distanza, fino a 150 metri, attraverso l’ausilio di un tablet. Il robot sarà in grado di svolgere una serie di attività, tra cui:
- Mappare i luoghi con rilevazioni laser e termiche: questo permetterà agli artificieri di avere una visione completa dell’ambiente in cui si trovano, anche in condizioni di scarsa visibilità.
- Fiutare le tracce di esplosivo o di agenti chimici e radiologici: questa capacità permetterà di individuare potenziali pericoli in modo rapido e sicuro.
- Asportare ordigni: Saetta sarà in grado di trasportare e manipolare oggetti pesanti e pericolosi, riducendo il rischio per gli artificieri.
- Percorrere strade impervie: il robot a quattro zampe potrà muoversi anche in terreni difficili, non percorribili da auto o cingolati.
- Svolgere attività di ricognizione anti sabotaggio: Saetta sarà in grado di aprire autonomamente porte e rimuovere ostacoli, facilitando le operazioni di controllo.
Il cane robot è una novità assoluta per l’Italia e per le forze di polizia. È stato studiato per innalzare gli standard complessivi di sicurezza in vista della ricorrenza giubilare del 2025, che vedrà riversarsi a Roma 35 milioni di pellegrini e altrettanti turisti.
Saetta rappresenta un valore aggiunto nelle attività istituzionali, in quanto può ridurre il pericolo per gli agenti, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e migliorare l’efficacia delle operazioni di sicurezza.