sabato, Luglio 27, 2024

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JUAN JESUS E MEDIASET

Enormi rimpianti per il Napoli che, in una serata di chiaroscuri a Barcellona, saluta amaramente la Champions League e vede svanire anche la possibilità di lottare per il prestigioso Mondiale per Club. Un inizio di partita titubante, seguito da una ripresa piena di coraggio e occasioni, non è bastato a ribaltare le sorti di un match che avrebbe potuto prendere una direzione diversamente storica per i partenopei.

Ma chi è il colpevole di questa sconfitta amara? Se cerchiamo un capro espiatorio ironicamente potremmo puntare il dito su Juan Jesus. L’anno scorso relegato in panchina, ora si ritrova catapultato in prima linea, in una serata in cui il Napoli aveva disperatamente bisogno di un degno sostituto del gigante Kim. Juan Jesus, una sorta di chioccia nello spogliatoio, ha fatto ciò che ha potuto, dimostrandosi all’altezza delle circostanze per le sue capacità. Tuttavia, oltre alle vicissitudini in campo, è stata la telecronaca di Mediaset a suscitare scalpore, con un tono percepito come palesemente di parte catalana, se non addirittura anti-Napoli.

La narrazione dell’incontro si tinge quindi di colori vivaci e di un certo sarcasmo verso la figura di Juan Jesus, simbolo di una squadra che, nonostante le avversità, ha lottato con grinta e determinazione. Francesco Calzona, alla sua prima sconfitta come timoniere del Napoli, si trova a navigare in acque turbolente, non solo per il risultato del match ma anche per le ripercussioni psicologiche che questo potrebbe avere sulla squadra.

Il Napoli esce dunque dalla Champions League non solo con il peso della sconfitta ma anche con quello dei rimpianti, per un rigore su Victor Osimhen non concesso e per le numerose occasioni sprecate che avrebbero potuto cambiare il corso della storia. Una gestione arbitrale controversa e una telecronaca di parte hanno solo aggiunto sale sulla ferita di una serata già di per sé difficile da digerire per i tifosi azzurri e per una squadra che ora dovrà trovare la forza di rialzarsi e guardare avanti.

In questa narrazione ironica e critica, emerge la complessità dello sport, dove le dinamiche in campo si intrecciano inestricabilmente con quelle fuori dal rettangolo di gioco, tra decisioni arbitrali discutibili e narrazioni mediatiche polarizzate. Un ricordo che rimarrà impresso nella memoria dei tifosi, non solo per come si è svolta la partita ma anche per come è stata raccontata, sottolineando l’importanza di un’informazione sportiva equa e imparziale.

#FORZANAPOLISEMPRE

Luciano Auriemma

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