Premessa
In occasione della festa dei lavoratori, riflettiamo sul concetto di consumismo, globalizzazione, lavoro e arrivismo sociale. La figura di José Alberto Mujica Cordano conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, rappresenta un atomo impazzito, un simbolo che ci invita a riflettere profondamente sul fatto che ottenuto una posizione importane, come quella di presidente dell’Uruguay, non ha cambiato i principi fondamentali che definiscono l’essenza di un uomo speciale e fuori dal coro.
José Mujica è un uomo che ha sempre mantenuto coerenza tra i suoi principi morali e le sue azioni, questo è stato un test decisivo, perché molti non sarebbero in grado di resistere alla tentazione di una vita più agiata e piena di onori e lusso una volta raggiunta una posizione di potere.
Purtroppo nel nostro Paese abbiamo molti esempi negativi in questo senso.
Mujica ha dimostrato di essere una persona autentica e onesta, usando la sua carica presidenziale per aiutare i più bisognosi. Questo fa riflettere sul fatto che per gran parte del mondo sembra un’utopia avere un Presidente che sia una persona onesta e genuinamente interessata al bene del suo popolo, piuttosto che ai propri interessi personali. La coerenza e l’autenticità di Mujica rappresentano un raro esempio di leadership politica. Dopo aver terminato il suo mandato presidenziale, ha deciso di non ricandidarsi, dimostrando così il suo impegno per i principi in cui crede.
Oggi, è la voce più rispettata della sinistra latinoamericana.
Citazioni sul lavoro
La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere [^1].
La fase del capitalismo che stiamo vivendo, ha portato il progresso. Probabilmente, ha aumentato l’aspettativa di vita di 40 anni. Ma, allo stesso tempo ci ha rovinato la vita, ci ha rubato il tempo. Ci ha trasformato tutti in merce di scambio. Siamo tutti in vendita. Abbiamo inventato una società del consumo con un bisogno costante di crescere. Perché se l’economia non cresce è una tragedia. Abbiamo inventato una montagna di bisogni superflui. Buttiamo via, compriamo, buttiamo via e… Ma è la nostra vita che stiamo sperperando. Perché quando compro qualcosa, o tu compri qualcosa, non lo compriamo con i soldi. Lo compriamo con il tempo della nostra vita che abbiamo speso per guadagnare quei soldi. Con l’unica differenza che l’unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita si esaurisce. Ed è terribile sprecare la propria vita per perdere la libertà. La vita è troppo bella per darle così poca importanza. Forse, dobbiamo aspettare che il malcontento si diffonda per renderci conto del valore che hanno le cose più semplici e fondamentali della vita[^2].
[^1]: Riccardo Staglianò, Venerdì di Repubblica, 8 novembre 2013.
[^2]: Da un’intervista per il documentario Human (2015) di Yann Arthus-Bertrand.
Il presente articolo è stato redatto con software e sistema operativo libero Inkscape, GIMP.
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