Tra le diverse distrazioni possibili, ho pensato di concedermi una full immersion nella saga di “Twilight”, perchè c’è una piccola incognita che si pone davanti a me: mercoledì prossimo, se avrò recuperato la condizione fisica, alle 18:45, sarò in tribuna stampa per il match di Champions League tra il Napoli e l’Union Berlin. Un impegno professionale che mi impedirà di assistere in tv al terzo episodio della saga, “Eclipse” in onda alle 21:10 su LA5.
Nel film, le tensioni tra Bella, Edward e Jacob continuano a crescere. Mentre Bella ed Edward consolidano la loro relazione, la complessità del sentimento di Bella verso Jacob aggiunge ulteriori sfumature al racconto. Le minacce esterne, rappresentate dalla vendicativa Victoria e dal suo esercito di vampiri neonati, spingono le figure centrali della storia a prendere decisioni cruciali sul loro futuro.
In parallelo, mentre mi sottopongo alle sessioni di riabilitazione, rifletto sulla resilienza dello spirito umano. Proprio come i personaggi della saga devono affrontare sfide e dilemmi, anch’io sto attraversando un periodo di introspezione e rigenerazione.
E mentre la Champions League e “Twilight” potrebbero sembrare due mondi lontani, in realtà entrambi mi ricordano quanto siano potenti le emozioni e come, in modi diversi, possano offrire conforto, distrazione e, talvolta, anche ispirazione.
Durante questo periodo di riposo forzato, mi trovo a riscoprire le piccole gioie della vita, come la magia avvolgente del cinema. Mentre il cielo esterno si presenta plumbeo e cupo, all’interno di me si accende una speranza, una certezza che esiste sempre una luce pronta a fendere le tenebre, proprio come una scena indimenticabile tratta da “New Moon”, in cui Edward dice a Bella: “Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità… Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c’era luce, c’era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l’orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso…” Queste parole risuonano in me, poiché mi vedo in Edward: anche nella mia realtà, le circostanze possono cambiare, ma la luce dell’Amore e della speranza rimane costante. Dimenticavo #forzanapolisempre