sabato, Luglio 27, 2024

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Un gesuita molto napoletano

Di chi stiamo parlando

Di un gesuita nato a Macerata il 6 ottobre 1552 e morto a Pechino l’11 maggio 1610, Matteo Ricci. Una persona di altissima cultura, a me piace descriverlo come…

un gesuita molto napoletano!

Matteo Ricci
Matteo Ricci

Lui riesce dove gli altri han fallito

La famiglia nobile ha permesso gli studi nel Collegio dei Gesuiti, fin da bambino desiderava andare in Cina grazie alla lettura di Marco Polo. Arrivare al palazzo dell’imperatore, non era una cosa semplice.  Le missioni fallimentari dei gesuiti con Francesco Saverio come pure quelle dei missionari domenicani, agostiniani e dei francescani sono un esempio che l’attività di proselitismo era difficilissima con l’arduo compito di mettere in discussione i valori degli asiatici con una presenza di un Dio al di sopra di tutti.

L’algoritmo religioso non funzionava

La missione del missionario (che gioco di parole) si basava sulla conversione dei governanti pagani e dopo, sulla cristianizzazione del loro popolo. Per la Cina, un muro impenetrabile, impossibile era avvicinarsi alle più alte sfere.

La cazzimma (1) degli eunuchi

Da immaginare i mille ostacoli dei funzionari sospettosi per garantire la mobilità nello spostarsi tra le provincie. Impossibile essere accolti in palazzo a Pechino, gli eunuchi proteggevano all’inverosimile l’Imperatore da ogni possibile contatto con persone estranee dall’ambiente di corte.

Matteo Ricci, uno di noi! (2)

La strategia di Matteo Ricci era completamente diversa, doveva divenire uno di loro per poter essere accolto favorevolmente. Nel giro di un anno imparò la lingua cinese e potè conversare senza l’aiuto degli interpreti, da parte dei mandarini fu accolto favorevolmente.

Plausibile licenziamento di 200 astronomi di corte

Matteo Ricci era un astronomo, portò in Cina il modello obsoleto tolemaico basato sul geocentrismo. Non ci meravigliamo che al volgere del cinquecento Galileo insegnava ancora l’astronomia tolemaica e la rivoluzione copernicana andava molto lentamente.

Bisogna anche mettere in conto che, rivelare ai Cinesi lo sviluppo della teoria eliocentrica, condannata in quel periodo dalla Chiesa, avrebbe messo in cattiva luce tutto l’operato di Matteo Ricci sui suoi insegnamenti da teologo.

L’Imperatore Wanli (3) pagava profumatamente più di 200 astronomi che curavano il calendario simbolo della sovranità e del potere. Chiaramente dovevano far felice l’imperatore facendo coincidere eventi astrali rispetto ai suoi dati di nascita ed eventi significativi del suo regno.

Wanli FATTO fesso e contento (4)

Matteo Ricci con suo fare diplomatico evidenziò errori macroscopici del calendario rivelando l’astronomia che permetteva una più accurata analisi dei movimenti dei corpi celesti e dell’eclissi ed allo stesso tempo permise di ottenere consensi da parte dell’Imperatore.

La cazzimmata (4) di Matteo Ricci

I Cinesi amavano i gingilletti meccanismi complicati, orologi, mappamondi ed astrolabi di cui Matteo Ricci aveva con se, per la sua missione in Cina, da utilizzare come doni e come strumenti per i propri studi. Fu proprio l’imperatore incuriosito dagli orologi e dalle suonerie a fissare un appuntamento a corte per poter toccare con mano questi gingilletti.

La mamma dell’imperatore volle vedere questi oggetti, molto particolari, Matteo Ricci era consapevole che se l’imperatrice madre avesse chiesto in dono l’oggetto, non si poteva rifiutare. E qui il buon Ricci fece la cazzimmata di disattivare la suoneria, per evitare che l’imperatrice madre chiedesse in dono per il figlio l’orologio con la complicazione della suoneria.

Ricci faceva il piacione

Matteo Ricci era una persona accattivante lasciava a bocca aperta a chiunque mostrasse i suoi oggetti e allo stesso tempo era un catalizzatore di anime. In fondo l’orologio funzionava per opera di Dio e Dio funzionava come un’orologio.

Gli integralisti religiosi lo criticarono, per i suoi modi e nell’apparire fuori dagli schemi. Non curante delle critiche, Ricci ottenne anche il titolo di studioso confuciano del grande Occidente.

Attacca ‘o ciuccio ‘a ‘ddò rice ‘o padrone (4)

Per non contrariare l’Imperatore, Matteo Ricci ha dovuto ridisegnare le mappe mettendo al centro la Cina e mostrando gli altri continenti in proiezione più piccoli.

Vuoi approfondire?

Sono pubblici i suoi libri, consiglio di dare una sbirciatina a Descrizione dell’impero della Cina e della Tartaria-Cinese clicca qui.


Immagine di copertina su licenza cc Wikipedia Compagnia di Gesù o gesuiti istituto religioso maschile di diritto pontificio.
The Portrait of Matteo Ricci di YouWenhui 游文輝, alias Manuel Pereira c. 1610, oil on canvas, 120 × 95 cm. © Society of Jesus, Il Gesù, Rome.
(1) Cazzimma, espressione napoletana per esprimere atteggiamenti negativi di malvagità.
(2) Coro da stadio.
(3) Wanli 萬曆 (Pechino, 4 settembre 1563 – Pechino, 18 agosto 1620) è stato un imperatore cinese della dinastia Ming.
(4) Cazzimmata, espressione napoletana che esprime la furbizia. Consiglio di leggere l’articolo clicca qui basato sulla canzone di Pino Daniele, in A me me piace ‘o blues che spiega il concetto di cazzimma napoletana.
(5) Espressione napoletana che indica: lega l’asino dove vuole il padrone.

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